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Vantaggi dei piani di risparmio aziendali

PARTECIPAZIONE AGLI UTILI

La partecipazione agli utili, obbligatoria per le società con più di 50 dipendenti, assegna ai prestatori di lavoro dipendenti una parte degli utili conseguiti dalla società. La quota di partecipazione viene calcolata con una formula definita per legge e non può eccedere il 75% del massimale annuo della previdenza sociale. Gli utili così assegnati possono essere collocati in un conto corrente vincolato, in un piano di risparmio aziendale (PEE) o in un piano di risparmio collettivo pensionistico (PERCO).

L’impresa può integrare le quote di utili investite in un piano di risparmio aziendale. Le quote rimangono indisponibili per un periodo di tempo determinato in funzione del piano scelto, ossia 5 anni per i piani di risparmio aziendali e fino al pensionamento per i piani di risparmio collettivo pensionistici.

Prima della distribuzione della partecipazione, i dipendenti possono scegliere se percepire immediatamente la quota di utili oppure investirla, anche parzialmente. In caso di mancata indicazione di scelta da parte del dipendente, la nuova legge del 3 novembre 2010 prevede che una metà della quota di utili venga automaticamente investita nel piano di risparmio aziendale/interaziendale della società e l’altra metà nel piano di risparmio collettivo pensionistico/interaziendale, se presente. Qualora non sia stato istituito alcun piano di risparmio collettivo pensionistico, l’intera somma sarà investita nel piano di risparmio aziendale.

PIANI DI INCENTIVAZIONE

I piani di incentivazione sono opzionali e consentono ai lavoratori dipendenti di partecipare ai risultati dell’impresa se vengono conseguiti determinati obiettivi di redditività. È una forma di retribuzione variabile calcolata utilizzando una formula liberamente definita in funzione dei risultati dell’impresa.

Il dipendente può riscuotere immediatamente i versamenti derivanti dai piani di incentivazione o investirli in un piano di risparmio per godere di vantaggi fiscali.

PIANI DI RISPARMIO AZIENDALI

I piani di risparmio aziendali (Plans d’Epargne d’Entreprise, PEE) sono strutture fiscalmente vantaggiose, istituite allo scopo di ricevere somme derivanti dalla partecipazione agli utili, da piani di incentivazione, integrazioni del datore di lavoro e versamenti volontari dei lavoratori dipendenti.

Tali somme sono esenti da oneri fiscali e previdenziali, nonché dall’imposta sulle plusvalenze, eccezion fatta per i contributi sociali (CSG, CRDS).

Gli importi investiti sono vincolati nel piano di risparmio aziendale per cinque anni, fatti salvi i casi di svincolo anticipato consentiti.

PIANI DI RISPARMIO COLLETTIVO PENSIONISTICI

Con i piani di risparmio collettivo pensionistici (PERCO) i dipendenti possono accedere a una fonte di reddito integrativa durante la pensione, beneficiando dell’eventuale contributo del datore di lavoro e di un quadro fiscale vantaggioso.

Sono istituiti allo scopo di ricevere somme derivanti dalla partecipazione agli utili, da piani di incentivazione, integrazioni del datore di lavoro e versamenti volontari dei lavoratori dipendenti. In questi piani possono confluire anche somme trasferite dai piani di risparmio aziendali, diritti derivanti da Conti Salvatempo (Comptes Epargne Temps, CET), entro il limite di 10 giorni l’anno, e, in assenza di conti simili, somme corrispondenti alle ferie non godute (massimo 5 giorni l’anno).

Il dipendente può usufruire di un piano di risparmio collettivo pensionistico se la sua impresa ha istituito questa soluzione di risparmio con la firma di un accordo collettivo o aziendale o per decisione unilaterale del datore di lavoro. Per l’adesione a questa tipologia di piano può essere richiesto un requisito di anzianità lavorativa presso l’impresa, in ogni caso non superiore a 3 mesi.

Solo le imprese che hanno già istituito un piano di risparmio aziendale possono decidere, in conformità all’accordo collettivo, di offrire un piano di risparmio collettivo pensionistico ai propri dipendenti. Una volta istituito, possono beneficiare del piano di risparmio collettivo pensionistico gli amministratori e i lavoratori assimilati e i loro coniugi che lavorano nella medesima impresa, purché quest’ultima abbia un organico abitualmente compreso tra 1 e 250 lavoratori dipendenti (oltre all’amministratore).

Le somme investite nel piano di risparmio collettivo pensionistico sono vincolate fino al pensionamento del dipendente, fatti salvi i casi di svincolo anticipato previsti da ogni specifico piano.

Al pensionamento, il dipendente recupera i propri risparmi sotto forma di:

  • capitale forfettario esente da imposte sul reddito;
  • rendita vitalizia parzialmente imponibile in funzione dell’età di pensionamento;
  • entrambe queste forme.